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Italia: è allarme genocidio.

Italia: è allarme genocidio.
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 08/07/2012

"Costituiscono genocidio, secondo la definizione adottata dall'ONU"Gli atti commessi con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionaleetnicorazziale o religioso". Anche la sottomissione intenzionale di un gruppo a condizioni di esistenza che ne comportino la scomparsa sia fisica sia culturale, totale o parziale, è di solito inclusa nella definizione di genocidio".

Questa è quindi, la definizione della parola "Genocidio" ed il contenuto è specificato appunto, nella definizione adottata dall'ONU.

Troppo spesso, si pensa al genocidio immaginando carneficine in tempi di guerra. Siano esse messe in atto per motivi politici, razziali o culturali. Eppure, non è così.

Attualmente, nel nostro "civilissimo" e "democratico" paese, stiamo vivendo con un genocidio in atto da diversi anni e di cui tutti siamo spettatori più o meno coscienti, Non servono certo né armi né carrarmati per uccidere un numero sempre più alto di persone. Anzi...

Quando c'è una vera guerra in atto, a livello internazionale, si tenta in ogni modo di evitare le stragi ai danni dei civili, limitando le "perdite" ai soli componenti degli eserciti protagonisti degli scontri di guerra. Purtroppo, pur nella migliore delle intenzioni, i civili sono sempre un obiettivo stabile in ogni guerra ed a qualsiasi latitudine. Ma c'è di mezzo il fatto che, almeno a livello puramente diplomatico, si tenti di limitare stragi di veri e propri innocenti.

Se invece il genocidio non viene perpetrato con le armi solite e conosciute, ecco che si può cadere in inganno, pensando piuttosto che certe morti, certe iniquità, colpiscano un po' tutti con la solita e trita scusa di una crisi che invece, se vista in maniera prismatica, può svelare meccanismi intensamente omicidi seppur ben nascosti nei meccanismi farraginosi di un sistema paese, che nella realtà diei fatti un genocidio di massa ha messo in atto da tempo e continua a perpetrare.

Ci sono molti modi per portare avanti un processo di genocidio. L'occorrente; governi che, avvicendandosi, portino avanti il progetto. Le armi: tagli sempre più abusivi nei soliti comparti: sociale, sanità.

Da ciò, se ne ricava una grande perdita umana, in quanto – senza voler ora contare i morti suicidi per disperazione da crisi economica – più si tolgono provvidenze economiche in favore di chi ne ha necessità reale, più si mette in atto il progetto di genocidio, "semplicemente" negando a larghe fette di popolazione, qualsiasi diritto alla sussistenza equa e dignitosa. E quindi, negando il diritto alla Vita.

Tagliando costantemente e fino all'osso, ogni finanziamento dedicato al sociale ed alla sanità, automaticamente si dichiara che le Istituzioni hanno messo in conto una perdita. Umana, Perché è talmente ovvio che tagliando proprio ove vi è più necessità, la conseguenza matematica è la cancellazione di quei diritti che - se non sostenuti – giungeranno a soluzioni e dinamiche distruttive nei confronti di coloro che si vedono costantemente negare diritti che dovrebbero essere inalienabili.

Il genocidio attuale, va banalmente letto in questo modo: le risorse economiche, servono prioritariamente a finanziare tutto il meccanismo delle istituzioni. Dalla gestione della macchina Italia alle super agevolazioni della solita particella di non eletti che percepiscono la gran parte dei proventi che altrimenti dovrebbero – appunto – essere destinati al recupero dello sviluppo del Paese ed al miglioramento delle condizioni di vita in special modo delle persone che versano in situazioni di criticità economica, sociale e sanitaria.

Il fatto che, costantemente, ciò non accada, è la prova tangibile del fatto che l'unico progetto prioritario nel nostro paese, è quello di eliminare in tutti i modi il maggior numero di cittadini "improduttivi". Che per lo Stato e quindi per i rappresentati di esso attraverso i Governi in carica, sono bollati come "costo insostenibile".

Via quindi, tutti coloro che, non lavorando, non possono essere spremuti.
Via disabili e portatori di handicap non lavoratori, che sono solamente una spesa da evitare. Via gli anziani di fascia sociale bassa, coloro che non possiedono altro che una misera pensione sociale. Sono un costo. Da eliminare.

Via intere categorie di malati, che proprio a causa delle loro patologie "costano allo Stato attraverso i vari Enti che dovrebbero essere Enti previdenziali, come nel caso dell'INPS, ma che sono diventati a tutti gli effetti, solo procacciatori di affari economici.

Ecco quindi che il quadro si compone. Mentre tutto crolla inesorabilmente, ma solo per gli "svantaggiati" ecco che tutto continua ad ergersi, soltanto per gli "avvantaggiati", Che continuano ad avere vantaggio solo se si riesce a far letteralmente "fuori" il più alto numero di coloro che ormai si sa, sono considerate "zavorre" inutili e costose.

Se questo è il mondo in cui intendete vivere, io mi dissocio. Da tutta la popolazione che non riesce ancora ad ergersi a salvatore dei propri simili "svantaggiati", In considerazione peraltro del fatto che, statistiche alla mano, in una famiglia su tre, esiste almeno un invalido, un anziano poco abbiente ed un malato che rappresenta un "costo" sociale, e non più un essere umano da sostenere,

Io aborro il genocidio. In ogni sua forma. Ancor più, se la forma è così poliedrica e fine, da risultare maggiormente colpevole e minacciosa.

Se si continuerà a pensare ai fatti propri, con la scusa che non c'è tempo, che non si può cambiar nulla nel nostro Paese, con la tiritera che "tanto comandano 'loro' allora facciamoci tutti il segno della croce, e cominciamo a scavare la nostra fossa. Per lasciare campo libero a qui pochi che hanno capito molto bene come si fa ad ottenere tutto, facendo molto poco e sfruttando decine di milioni di incapaci di intendere più che di volere, a quanto pare. 
Perché solo chi è preda di questo deficit, può ancora continuare a chiamare "nazione democratica" questo schifo di territorio capitanato da gente abietta che ha soggiogato una intera nazione, che sa solo "manifestare" lo scontento, senza nemmeno sapere come farlo e come ottenere ciò che si chiede.
Non si può "chiedere" a chi nega tutto. E' necessario imporre. E ci sono sia i mezzi che i metodi per farlo, in tutta legalità. Basterebbe utilizzarli.
Ma vallo a far capire…



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Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
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