Sei nella sezione Il Direttore   -> Categoria:  Editoriali  
Parabola della Rete

Parabola della Rete
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 23/03/2013

 

Una manciatina di anni fa, l'Informazione era roba da professionisti del settore. La gente comune al più poteva dare qualche "informazione" su come raggiungere una strada o sull'orario. Per Informarsi sui fatti che accadono sul pianeta, si doveva fare una piccola "fatica". Raggiungere la prima edicola, scegliere una o più testata giornalistiche, trovare un posto comodo e possibilmente tranquillo, e calarsi nell'antichissima arte della…Lettura. I più coscienziosi avevano addirittura l'ardire di leggere diversi quotidiani ogni giorno, e condivano il tutto persino con la visione – in religioso silenzio da parte della famiglia riunita per la cena – del Telegiornale.

Ricordo che da bambina, mio padre zittiva tutti al momento del telegiornale. Nessuno poteva fiatare. In quel tempo (…) ci si sedeva a tavola per mangiare, pensate un po'. E i padri, mediamente, seguivano le notizie col piglio degli intellettuali di casa, che poi riferivano ai figli – spiegando ed argomentando – come la politica, l'economia e tutto il resto, dovese far parte della conoscenza di base di ogni cittadino facente parte di quella che – sempre all'epoca – era denominata Pubblica Opinione. Roba da Pleistocene…

Ma la società si sa "evolve". La tecnologia avanza. I tempi cambiano. Le Abitudini pure.

Come sappiamo giunse negli anni '80 – direttamente dai secchioni della spazzatura di una delle prime imprese del settore informatico, dove nottetempo rubava documenti gettati dall'azienda e da cui ricavava preziose informazioni per le sue visioni di un futuro globalmente informatizzato – un ragazzetto occhialuto che in poco tempo, riuscì a sviluppare e commercializzare, il primo approccio globale all'informatica rendendo in breve il Computer alla portata di (quasi) tutti e presentando il Web a persone che consideravano all'epoca il telefono fisso il massimo livello di evoluzione tecnologica.

Quest'uomo senza saperlo, stava per compiere una vera rivoluzione mondiale e – cosa assai più grave – convinse tutti, ma proprio tutti, di esser divenuti provetti informatici per il solo fatto di saper fare "click" su un apparato per accenderlo. Un doppio click per spegnerlo. Fra un click e l'altro, c'era l'enorme buio mentale di tanti nuovi "guru" dell'informatica, che di fatto non fecero altro – per anni – che passare dall'ormai obsoleta macchina per scrivere ad una macchina per scrivere dalle forme diverse. Punto.

L'Italia – come sempre accade nel bene, ma soprattutto nel male – ci mise parecchio tempo per comprendere, adeguarsi e pure per capire a cosa diavolo potesse servire dover accendere un mutuo per accedere alla Rete per una decina di minuti (molti ricorderanno i folli costi di connessione dei primi anni)

Nel frattempo nel resto del mondo, la Rete cominciò a svilupparsi. Come una bocca affamata di dati, iniziò a penetrare nelle case, negli uffici, nelle scuole in cerca di qualcuno da cui attingere l'elemento fondamentale della propria esistenza: informazioni. O dati, se preferite. La gente si connetteva. La Rete cresceva. Giorno dopo giorno la piccola rete iniziale, iniziò a crescere e ad alimentarsi di nuova linfa vitale. Umana. Uomini assetati di nuove possibili scenari, nuove probabili possibilità, svilupparono – a livello mondiale – la prima coesione diretta ed indiretta nella storia dell'uomo.

Da Tokio a Parigi in una manciata di secondi. Il concetto di spazio-tempo doppiato da un doppino telefonico.

Forse non ci si pensa, ma il famoso teletrasporto che tutti abbiamo agognato di poter vivere è nato con la nascita e lo sviluppo della grande Rete telematica.

C'è voluto del tempo ripeto, prima che si potesse comprendere appieno l'utilità dell'utilizzo del mezzo. Dirò di più: probabilmente la comprensione del miglior utilizzo del mezzo non avverrà mai.

Arrivo drasticamente ai nostri giorni per non insonnolire chi legge.

Calati a 360° nell'iper comunicazione, protagonisti e non più passivi fruitori di notizie, connessi ed interconnessi ad omnia. La Rete non è più uno stato parallelo alla vita reale. La Rete è divenuta la vita reale da cui – sporadicamente – si esce giusto il tempo per compiere quelle azioni che ancora (non si sa per quanto) è necessario compiere realmente.

La Comunicazione è divenuta roba per tutti e di tutti. La carta sa di stantio. Ho visto con i  miei occhi gente che, incrociando un amico o un collega, ha dribblato l'edicola verso cui si stava dirigendo: non sia mai che qualcuno possa dire che sei così indietro da acquistare un giornale di carta!

Roba da vecchi bacucchi rincoglioniti…

Siamo connessi. Siamo informati. Siamo il futuro. Dimentichiamo il passato. Evoluzione. Progresso. Rete. Rete. Rete…

Qualcuno ha pensato bene di far si che solo tramite la Rete fosse possibile compiere quell'azione tutta umana – ma anche animale – che è il vivere. Vivere attaccati alla Rete. Un polmone di plastica dai cui cavi si riceve la linfa vitale per esistere.

L'essere umano, pigro per sua natura, c'è cascato. Come si può non cedere alla strizzata d'occhio della realtà virtuale che ti rende possibile la vita senza più compiere un passo. Un ragionamento. Un movimento.

Il Movimento semmai, lo puoi trovare in Rete. Non hai bisogno di sbatterti. E' tutti li. A portata di mano. Non devi far altro che "click". E "click". E ancora "click".

Nuovi assetati d'informazione vacua attingono a fonti sempre più spesso ambigue. Creatori di vacue informazioni dominano l'interesse e la mente di questa neo popolazione mondiale di umanoidi complessi o a umani complessi assoggettati.

Si spaccia per vero ciò che vero non è. Con una manciata di "click" si assurge al ruolo di comunicatori e neo informatori, ma non si comunica altro che una paccottiglia di insensatezza. Si rimuovono storiche convinzioni e radicate abitudini. Le stesse che negli ultimi due secoli di storia dell'umanità, hanno reso possibile il progresso.

Via, via tutto: c'è la Rete. Il resto è inutile. Ciarpame antico. Da gettare nell'immondizia. Da cui qualcuno attingerà magari quelle utilissime informazioni che serviranno a salvare l'umanità dalla peggiore trappola mai ordita ai suoi danni.

Sulla Rete tutto è possibile. Inserire, cancellare, ordire, tramare, informare, contro informare, tediare, controllare, gestire, modificare, vedere, celare, amare, odiare, acclamare, votare, comprare, vendere, leggere, imparare, fottere, idealizzare.

Far politica, economia, cultura, contro cultura. Appassionare, deliziare, osannare, uccidere.

La vita intera a portata di "click". E con pochi "click" – pensate un po' – è possibile cancellare per sempre tutto questo.

Chiediamoci: siamo certi di voler rischiare di annullare l'umanità intera con lo switchare di un chip?

Siamo pronti a cedere la nostra esistenza a una realtà, quella virtuale, che può annullarci, controllarci, gestirci tutti e tutti insieme nello stesso momento reale?

Siamo pronti a questa dittatura? Se la risposta generale sarà "Si", non potrò far altro – nel tentativo estremo di salvare almeno me stessa – che correre già da oggi verso il passato che vedo già troppo lontano alle mie spalle. Sperare di poter ancora salire su quel treno e restare umana fino a che qualcuno sulla Rete tramite un sistema satellitare integrato non riesca nonostante tutto a "tracciarmi" uccidendo qualsiasi ulteriore speranza di restare ancora connessa. Col mio cervello.

 

 

 

 




Cosa ne pensi?
Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.
Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui



aaaa

Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito.


Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra.

Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui
I commenti:

Commento 1)
La redazione ed il direttore hanno piacere di rispondere ai commenti dei nostri lettori. Facci sapere cosa ne pensi dell'articolo. La tua opinione è per noi importante.

Commento di: emilia.urso Ip:83.73.103.204 Voto: 7 Data 15/05/2024 08:21:49

Sei iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.

Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.

Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui

 
Iscrizione newsletter
Inserisci il tuo indirizzo email

Vuoi cancellarti?
Clicca qui
 
 
Search
Ricerca articolo
Ricerca
Dove
Da data
A Data:
Tipo ricerca:
Almeno una parola

Tutte le parole
 
 
Petizioni
Facciamo sentire la nostra voce
Dimettiamoci dalla carica di Cittadini Italiani

Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz



Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
Correlati in Editoriali

Autore: Editoriale del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 18/05/2020
Indagine Covid-19 - parte V - Trattati, accordi, riforme e omissioni

Quanti di voi conoscono i retroscena della riforma Lorenzin? Tracciati e documentai tutto nel mio libro inchiesta. Pecorelli, l’allora presidente AIFA, volò negli USA con la Ministro Lorenzin, per prendere questo importante incarico, assegnatoci direttamente dagli Stati Uniti: ciò conferma ciò che faccio emergere da anni, e che in pochi capiscono ancora. Le decisioni, in special modo quelle importanti, su economia, fisco, sanità, banche, sicurezza, nel sistema politico ed economico internazionale moderno, non sono prese internamente alle singole nazioni. Esistono trattati, accordi, strategie.

Leggi l'articolo

Autore: Editoriale del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 14/05/2020
Videogames: il governo sostiene le startup del settore

Una sorpresa inaspettata è arrivata con il varo del tanto atteso “Decreto rilancio”: sostegni alle startup che sviluppano videogiochi. In particolare, ai commi dal 15 al 21 dell’articolo 46 del decreto, in tema di sostegni alle startup innovative, si delinea un vero e proprio fondo – denominato First Playable Fund - che sarà creato per sostenere economicamente lo sviluppo del settore.

Leggi l'articolo

Autore: Inchiesta del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 14/05/2020
Indagine Covid-19 - Parte IV - diffusione nella bassa lodigiana: i dubbi sul depuratore

Ai tempi della Sars il mondo scientifico internazionale concordò su un punto: la diarrea è un veicolo di trasmissione da non sottovalutare, perché fu la causa del contagio nel 20% dei casi. A causa delle scariche di feci molli in pazienti che avevano contratto la malattia, un focolaio di Sars esplose a Hong Kong nel complesso residenziale di Amoy Gardens. Portare le mani alla bocca o agli occhi, dopo una scarica di diarrea, è uno dei fattori di contagio, eppure non se ne parla in maniera diffusa.

Leggi l'articolo

Autore: Intervista del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 13/05/2020
Intervista ad Andrea Vianello - Ogni parola che sapevo

“Ogni parola che sapevo”, edito da Mondadori e nelle librerie dal 21 Gennaio. L’ha scritto il collega Andrea Vianello, ex direttore di Rai3 e noto al pubblico per aver condotto, dal 2004 al 2010, la trasmissione televisiva Mi manda Rai3, oltre ad Agorà, Enigma, La strada della verità, il TG2 e infine Rabona nel 2018, trasmissione che ha condotto fino a poco prima che avvenisse il suo dramma, raccontato con umanità e lucidità, tanto da farti sentire dentro la carne e nella profondità dell’anima le sue emozioni.

Leggi l'articolo
GERENZA: Gli Scomunicati - L'informazione per chi non ha paura e chi ne ha troppa - PluriSet timanale nazionale - Reg. Tribunale di Roma N° 3 del 21 Gennaio 2014
Testata ideata e diretta da Emilia Urso Anfuso. Note legali.  Per informazioni commerciali e per entrare in contatto con la redazione potete chiamare lo 06 92938726 (Tel. e Fax) -