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Italia: il sistema si distrugge dall’interno

Italia: il sistema si distrugge dall’interno
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 29/11/2012

 

Una frase molto utilizzata negli ultimi anni, è "In un mondo perfetto, questo e quello non accadrebbero". "In un mondo perfetto, questa cosa funzionerebbe". Vorrei ribaltare questo concetto dell'eventuale "Mondo perfetto". E' meglio dire, e metabolizzare bene, il concetto di "Mondo normale".

Siamo ormai così avvezzi al fatto che nulla di buono, onesto, dignitoso e razionale possa accadere nella nostra convulsa società, da far apparire "eccezionale" ciò che nella realtà dei fatti è e dovrebbe sempre essere considerato normale.

In un sistema sociale normale, non avremmo bisogno di scalciare per ottenere ibride forme di leggi anti corruzione, per il semplice fatto che la corruzione è e deve essere considerata una eccezione e non la regola. In un mondo normale, non si dovrebbe nemmeno lontanamente immaginare che frotte di lavoratori di qualsiasi settore, siano messi allo stremo di ogni più basica forma di rispetto e dignità. In un sistema complesso ma normale, ad ognuno apparirebbe inaccettabile dover acquisire informazioni sempre più ambigue che riguardano la vita e l'operato pubblico della maggior parte dei componenti istituzionali. In un mondo normale, non è normale sapere e dover accettare che le cosche malavitose siano parte integrante del sistema istituzionale.

E' solo un mondo normale e non eccezionale quello che ho appena descritto.

Ma l'eccezionalità, ci è stata imposta giorno dopo giorno, facendo passare per ambigui criteri quali l'onestà, la trasparenza, la meritocrazia, lo stato sociale, la politica fatta da politici in grado di vedere solo alla missione nobile dell'incarico dato.

Giorno per giorno, è stato sovvertito ogni criterio di normalità che è divenuto in breve anomalo, facendo perdere del tutto il senso delle cose, degli eventi, di ciò che è giusto e cosa sbagliato per la Comunità.

E' così che si distruggono sistemi che potevano essere, se non perfetti – cos'è la perfezione e per chi? – normali. Cancellare il criterio di "male" ha affossato la società intera, che non si accorge fino in fondo di come sia facile perdere il senso delle cose pur volendo conservare un criterio raziocinante nella lettura degli accadimenti che ruotano intorno alla vita di ognuno.

Molti personaggi del mondo politico, negli anni hanno dichiarato – non appena assurti a ruoli istituzionali . che le istituzioni "si cambiano standoci dentro". Era il tormentone, la risposta univoca data alla domanda: "La sua entrata in politica cambierà il suo modo di essere e di vedere le cose"?

Era una scusa, ovviamente. E nella migliore delle ipotesi, anche chi pensava di cambiare le cose "dal di dentro" ha dovuto cedere le armi ed uniformarsi ad un sistema rapace che azzera qualsiasi criterio di nobiltà dei ruoli. O uscire fuori dall'ambiente. Pochi lo hanno fatto a questo scopo.

Il sistema Italia è sempre stato più o meno corrotto. Non basta guardare indietro di qualche decennio. Basta parlare coi nostri genitori o coi nostri nonni, per farci confermare che le cose – più o meno – sono sempre andate in un certo modo. Politici corrotti e ladri. Popolazione sfruttata. Lavoro da cercare col lanternino. Diritti negati. Servizi al minimo storico.

E' pur vero che, nella nostra Italia di cui è sempre facile parlar male piuttosto che bene, esistono ancora dei "privilegi" sociali che in altre nazioni ambirebbero avere, e parlo di nazioni cosiddette "evolute" come gli Stati Uniti, che ad esempio per un diritto alle cure mediche devono invariabilmente sottomettersi al criterio di privata assistenza.

Da noi ci stiamo arrivando: la chiusura selvaggia di interi ospedali ed ASL da Nord a Sud, fa dubitare che persino l'elemento principe dei diritti umani ci verrà negato presto. Siamo sempre un po' in ritardo rispetto agli USA, si sa. Ma prima o poi ci adeguiamo. Monti fa presto a dichiarare che l'aver detto che "i servizi sanitari sono a rischio ma non significa privatizzazione". Faccia pace con se stesso, e ci dica qual è l'opzione due se non si dovesse arrivare alla privatizzazione della Sanità italiana, cosa peraltro che è stata avviata a suo tempo con il cambiare la denominazione degli ospedali in "aziende sanitarie" con tanto di medici manager ed obiettivi aziendali da raggiungere. Erano le prove generali…

Per il resto, tornando al criterio di "normalità" o di "eccezionalità": ci vuole poco a distruggere un sistema già imperfetto di suo. Il sistema Italia era già da consolidare e migliorare. Piuttosto che provarci, lo Stato ed i governi, negli anni, hanno preferito fare tabula rasa. Considerando forse più semplice la via tortuosa della completa corruzione del criterio di sistema lineare.

Ma come si distrugge un sistema già deteriorato? Perché si sceglie di farlo?

La risposta alla prima domanda, è di fronte ad ognuno di noi : si diffonde il nepotismo, virus pericolosissimo che rende innocua qualsiasi istituzione, che accetta al proprio interno persone del tutto ignare delle capacità che avrebbero dovuto avere se vivessimo in un sistema normale. Così si inizia ad abbattere le mura interne, perché non vi è nulla di più distruttivo di ritrovarsi uno stuolo di incapaci al posto giusto.

Si collabora alacremente alla diffusione di un'altra grande patologia: la corruzione, che distrugge attimo dopo attimo persino quegli ultimi paladini dell'onore che, per non "morire" accettano lo "schema di gioco" pena l'espulsione con disonore.

Si mantiene poi la popolazione al minimo astorico in tutto: servizi, diritti, capacità economica, di modo che nessuno abbia poi così voglia di ergersi ad eroe della patria, per salvare il salvabile in nome dei diritti umani che – sembra – tutto sommato vengono un po' rispettati.

Altri criteri adottati compiono il disegno. E sono tutti a cascata.

Alla seconda domanda: "Perché si sceglie di distruggere anziché di salvare e migliorare", la risposta può apparire bizzarra, ma se riflettete un minimo, vi accorgerete che è la realtà. Nei sistemi decadenti, tutto è possibile e nulla è possibile. Si arriva a non avere regole in un sistema zeppo di regole. Si divide la società in due canali sempre più distanti, delimitando bene i confini fra ricchi e sempre più poveri ed inerti. Si definiscono fondamenti di "eccezionalità" nelle cose che palesemente dovrebbero essere ritenute "normali" al solo fine di far calare dall'alto qualsiasi briciola venga semmai lanciata alla popolazione, sotto forma ora di una pseudo agevolazione, ora di un servizio che – nel solito mondo normale – dovrebbe essere dato senza esser chiesto.

Ormai siamo tutti – nessuno escluso – calati nel grande gioco della distruzione del sistema sociale. Dove a sparare colpi di armi sociali sono lobbisti travestiti da professori esperti in qualche cosa. E dove il nemico – (…) – è il contesto sociale che riveste il ruolo anomalo di supporter del nemico costantemente preso di mira.

In un mondi normale, certi giochi non li creerebbe nemmeno il più folle sviluppatore della Microsoft. In un mondo normale..




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