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Roma, Ospedale San Carlo di Nancy: un altro ospedale a rischio chiusura.

Roma, Ospedale San Carlo di Nancy: un altro ospedale a rischio chiusura.
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 27/10/2012

 

L'insana sanità in Italia, colpisce ormai a tappeto quasi ogni struttura. Ospedaliera, privata o convenzionata che sia. A Roma, la Sanità è colpita da un virus. Un virus con molti nomi, molte facce, molti argomenti. Molte incrinature e molte - troppe - aberrazioni. In quell'ambiente che ancor oggi viene appunto chiamato "sanitario" e che ancor oggi dovrebbe significare "cura", non ci si cura più della sanità come di un punto fondamentale a sostegno della salvezza di vita dei cittadini, ma la si colloca in quell'impero ambiguo che ha trasformato gli ospedali in "imprese" e tradotto i medici in "manager".

Se un medico è costretto a divenire "manager", non si piò più parlare di Sanità, ma di impresa. Dove a contare sono i numeri, e dove i malati – già ridotti a numeri e settori nella vita di ogni giorno – sono solo un elemento molto marginale, umanamente parlando.

Un degente, in Italia, dalla riconversione degli Ospedali in Aziende Sanitarie, deve più che esser curato, produrre un risultato. Economico. Lo fa a sua insaputa, perché nessuno ti dice – quando metti piede da ammalato in un qualsiasi ospedale "Salve, il suo posto letto, gli esami che verranno fatti e tutto il resto, al Sistema Sanitario nazionale converrà una certa somma in denaro". Certo che no: non son cose da dirsi. Ma da farsi.

Gli ospedali divenuti Imprese quindi, devono dare risultati economici, produrre bilanci, premi di produzione e tutta quella serie di elementi che dovrebbero stare molto lontani dall'antico concetto di Nosocomio.

Con la trasformazione degli Ospedali in Aziende sanitarie, si è compiuto un misfatto. Che oggi, sta dando quei "frutti" che tutti abbiamo ormai sotto gli occhi. Oltre all'elemento che ha standardizzato in Azienda gli ospedali, c'è da aggiungere ovviamente, gli enormi buchi dei bilanci regionali in tema di Sanità. Il connubio Azienda sanitaria/Regione quindi, non poteva che essere fallimentare.

Chiudono gli ospedali. Perché? Per fallimento. Esattamente come le aziende falliscono, oggi – aberrazione dei nostri tempi – falliscono gli ospedali. Falliscono per tagli inferti con l'ascia di guerra dei governi che tolgono sempre più spesso nei comparti fondamentali all'esistenza. Falliscono per i tempi – sempre strategicamente lunghi – del riconoscimento amministrativo degli emolumenti che vedono protagonisti molti attori: Regione, comuni. In alcuni casi, c'è di mezzo anche l'assegnazione dei fondi da parte della Comunità Europea. Ma sono fondi che, invece di giungere direttamente agli ospedali, fanno giri tortuosi, e dappertutto arrivano tranne dove dovrebbero.

Oggi è il caso dell'Ospedale San Carlo di Nancy di Roma, ma altri ne verranno. Il San carlo, ha un buco nei bilanci di 600mln di euro.

Dal mese di Agosto 2012, il personale non percepisce lo stipendio. Vuol dire solo una cosa: far morire tutti. Ricoverati e lavoratori.
In questo articolo, propongo solo la problematica economica ed il rischio chiusura. Che lega ormai indissolubilmente, lavoratori e degenti. Dei fatti di cronaca, dei dubbi di 'ndrangheta, dei deficit dovuti a... Ne hanno parlato a suo tempo altre testate ed altri colleghi.
Ritengo che, all'atto pratico, ai cittadini - siano essi lavoratori o degenti - interessi la cautela dei loro diritti inalienabili

In ospedale un tempo, si moriva per malattie incurabili, o per sopraggiunte criticità organiche . A volte per errore umano, può accadere purtroppo. Ma si veniva curati. O meglio: ci si provava, sentendosi forti, dal punto di vista del personale sanitario, di poter contare su farmacie ben rifornite all'interno dei reparti. Su sussidi in abbondanza per i ricoverati. Sulla ricerca scientifica. Ed anche – non meno importante – di uno stipendio a fine mese. Che ti fa uscire di casa con un duplice scopo: far bene il tuo lavoro, ricevere il giusto compenso.

Non è più così, ed è parte di un bieco progetto che ha più il sapore di un genocidio complesso che di un'effettiva fase di criticità economica. Non investire sulla Sanità ma anzi, profittare sui conti della Sanità, produce vittime. L'esatto contrario della motivazione per cui esistono Ospedali, cliniche e tutta quella rete – ancora in piedi – di strutture in essere a questo scopo.

Negli ospedali cominciano a mancare del tutto le medicine (…) L'annoso problema dei lavoratori sottodimensionati oggi rivela dati inquietanti: troppi degenti per un numero troppo esiguo di personale medico e paramedico.

Gli stipendi? Sono divenuti un miraggio e non si fanno sconti a nessuno. Dal primario di un reparto all'inserviente, tutti stanno toccando con mano l'inosservanza dei diritti acquisiti contrattualmente.

Le istituzioni? Latitano. Perché questo cancro che ormai morde la carne a milioni di persone da Nord a Sud, ha il suo primo bacino di contagio proprio nelle istituzioni. Che non guardano a quel benedetto criterio di "Bene comune" che è divenuto solo un elemento del tutto ideologico.

Assistere ad una fiaccolata di medici e personale paramedico, dirigersi in massa verso il Vaticano – è accaduto ieri da parte della forza lavoro dell'Ospedale San Carlo di Nancy e Villa Paola del gruppo IdI Sanità, per manifestare l'orrore di una situazione dai contorni sconcertanti appare essere l'ultima particola di una distruzione che ha radici lontane. Ed è l'elemento su cui tutti dobbiamo fermarci a riflettere.

L'Ospedale San Carlo di Nancy di Roma, "sarebbe" una eccellenza nel mondo della Sanità italiana. E questo orrendo condizionale che è necessario utilizzare, deve far pensare alquanto. Perché in questo caso, come in molti altri nel nostro paese, non sono gli staff medici e paramedici a non esser capaci. Non è l'organizzazione interna a non funzionare. No. Sono le Istituzioni che – preferendo avere solo tornaconti economici propri – lasciano per strada letteralmente, migliaia di persone, siano esse medici o pazienti, ormai simili in tutto nella disgrazia che stanno vivendo su se stessi.

Ho parlato con medici con ancora la voglia di far bene il proprio mestiere. Gente che è pronta a pagare col proprio denaro, medicine assolutamente necessarie agli ignari pazienti ricoverati. Gente che ogni mattina compie un miracolo: andare a fare il proprio lavoro, nonostante tutto.

Vedere la disperazione nei loro occhi, è qualcosa di cui si deve parlare. E' un elemento su cui tutti dobbiamo lavorare.

Perché oggi, parliamo delle gravi compromissioni amministrative ed economiche che toccano ormai da tempo l'Ospedale San Carlo di Nancy che sta rischiando la chiusura. Mettendo per strada allo stesso modo, lavoratori e pazienti. Domani sarà un altro ospedale, un'altra struttura convenzionata, un'altra Asl, a rischio chiusura.

Allora, perché lasciarli soli questi medici, questo personale fatto di persone che stanno in qualche modo lottando per garantire a tutti noi il diritto primario alla salute? A queste fiaccolate, a queste manifestazioni, dovrebbe sempre partecipare la popolazione. Fianco a fianco. Perché sostenere i diritti dei medici, degli infermieri e degli inservienti di un ospedale, vuol dire sostenere il nostro diritto alla vita.

Un medico in meno, significa molte vite in meno. E' bene che tutti noi lo si abbia in mente. Pensare che i problemi della Sanità e degli ospedali ormai sofferenti di ogni cosa siano qualcosa in cui non dobbiamo mettere energia, è un pensiero omicida nei confronti di ognuno di noi.

Se per il San Carlo di Nancy e Villa Paola non si troverà soluzione – si sta pensando persino all'intervento economico da parte di privati – 1.500 persone non avranno più possibilità di curare e quindi sostenere la vita di migliaia di pazienti.

Come sempre, la coesione fra cittadini e la giusta collaborazione fra entità diverse è l'unico elemento valido a risolvere le discrepanze di un sistema che sta ormai gettando nella spazzatura ogni criterio di sostegno all'intera popolazione.

Se vuoi partecipare attivamente, se senti che è giunto il momento di fare qualcosa per te stesso e per l'Italia, inizia da qui:

Firma e fai firmare la petizione contro la chiusura dell'Ospedale San Carlo di Nancy
Licenza Creative Commons
Roma, Ospedale San Carlo di Nancy: un altro ospedale a rischio chiusura. by Emilia Urso Anfuso is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.
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