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Sanità malata: l'affare salute...

Sanità malata: l'affare salute...
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 20/07/2012

Il titolo è un ossimoro. Una Sanità malata è l'aberrazione più sconcertante ed evidente. Ma è l'insana realtà cui tutti stiamo assistendo e parlando di assistenza, non è certamente ciò che di meglio si possa subire.

Innanzitutto, è bene riflettere sul fatto che, in Italia, tutto ciò che può essere accostato al criterio di "assistenza", viene sistematicamente e drammaticamente ucciso, è il caso di dirlo. Non siamo più un Paese che sostiene i propri cittadini, in qualsiasi ambito dell'esistenza, e già questo è un fatto malato.

Se poi è pur vero che l'aspettativa di vita è realisticamente salita in percentuale specialmente negli ultimi anni, soffermiamoci su un punto: l'aspettativa di vita è veramente salita. Lo vediamo tutti con i tanti anziani presenti nel nostro paese che sempre più spesso sono grandi anziani che arrivano ben oltre la soglia dei novant'anni. Ma come si arriva ad essere anziani, nel ostro Paese?

Malandati. Tanti anziani malandati che per tirare a campare devono quotidianamente ingollare misture di farmaci per "curare" le tante patologie di cui si è affetti.

Questa realtà, deve quindi portarci al nocciolo della questione, ragionando. Se da un lato la Sanità e di conseguenza l'assistenza sanitaria ai cittadini viene costantemente tranciata e negata, quale potrebbe essere uno dei fini di tutto questo?

Se avessimo una sanità eccellente, i cittadini potrebbero realisticamente curarsi e non divenire persone di salute cagionevole costretta magari – vita natural durante ad assumere farmaci di vario genere, Potrebbe quindi essere questo, uno dei nodi della questione Sanità malata?

Ragioniamo. Come sappiamo ormai bene tutti, le industrie farmaceutiche nazionali ed internazionali, sono le imprese più ricche del mondo, e formano le lobbies fra le più potenti del pianeta.

Ho descritto più volte nei miei articoli sul tema salute e sanità, come esse decidano in effetti le sorti della popolazione dell'intero pianeta. Ma poiché – appunto – alle case farmaceutiche non giovano né persone in salute, né morti, ecco che pian piano una sorta di motivazione "logica" appare.
Come dimenticare l'affare "pandemie" che è durato per alcuni anni, fatto guadagnare miliardi alle case farmaceutiche ed in molti casi afflitto la gente con effetti collaterali del tutto evitabili se non si fosse fatto vero e puro terrorismo su pandemie che nella realtà dei fatti erano solo ed esclusivamente mediatiche?

Rendere difficile l'accesso alle cure, in molti casi non crea morti bensì malati cronici. Se il ragionamento che stiamo portando avanti fosse uno dei noccioli fondamentali del perché la Sanità è uno dei poli più critici in una nazione come l'Italia e non solo. Creare milioni di malati cronici e poter contare su milioni di futuri malati è in qualche modo il core business delle aziende farmaceutiche. Cosa ci starebbero a fare altrimenti? A curare fino a guarirle intere popolazioni? Sarebbe come dire che le Banche regalano denaro ai poveri, i politici fanno politica volontariamente e che i ricchi sono tutti generosi nei confronti dei meno abbienti. Una bestemmia, in pratica.

Ciò che deve far riflettere approfonditamente su questo tema, è il fatto che, se è vero che a livello puramente amministrativo le strutture sanitarie in Italia sono ormai tutte in bancarotta – o in "default" come si usa dire oggi – a causa dei troppi sprechi, troppe consulenze, troppe ruberie e troppi bilanci che per anni sono stati appositamente taroccati, è anche vero che generando una diffusa difficoltà per i cittadini di una nazione ad accedere alle analisi ed alle cure, genera di conseguenza una popolazione mediamente malata da curare. Un controsenso? Per chi gestisce l'affare "salute" non proprio.

Ormai è risaputo che molte parole hanno perso ogni contenuto ed effetto. Ricordiamo ad esempio le "guerre di pace" Un altro odioso ossimoro che non ha retto nemmeno per troppo tempo. Dai e dai, han dovuto scoprire le cartacce e tutte le nazioni coinvolte in queste ver e proprie guerre per il dominio totale si sono svelate a tutti per ciò che sono realmente.

Ora, l'affare "Salute" – i cui dati sono costantemente monitorati dal Ministero della Salute ma anche da quello dell'Economia – costa al cittadino, ma fa guadagnare molto sia allo Stato che alle onnipresenti industrie farmaceutiche.

E' vero che da un lato i troppi giorni di malattia ad esempio presi dagli impiegati durante l'arco di un anno farebbero pensare ad un costo. Ma questo costo non è assolutamente impattante sullo Stato bensì sui cittadini. Che vengono costantemente coinvolti nella risoluzione delle problematiche sociali che scaturiscono da altre problematiche sociali create però dallo Stato attraverso i governi in carica.

Satanico. Come dire: io ti creo un problema, ti chiamo a risolverlo ma non sarai poi tu a ricevere né la soluzione né tantomeno il guadagno che tale soluzione implica.

Facciamo un esempio. Un cittadino, di quarant'anni, impiegato. Soffre di una forma di colite ulcerosa. Manca dal lavoro circa 30 giorni in un anno. E' costretto a lunghe cure a base di farmaci, e lunghissime attese per accedere alle analisi specialistiche per scandagliare meglio la sua patologia.

Attende fino a 400 giorni per poter fare – ad esempio – una gastroscopia. In quei 400 giorni di attesa, è costretto a stare male. Ad assentarsi dal lavoro. A dover comprare farmaci che spesso o sono in fascia totalmente a carico del cittadino o con un ticket che è sempre a carico del cittadino.

Cosa è accaduto quindi? Che questo cittadino ha un problema. Lo Stato non lo sostiene in alcun modo. Gli fa perdere giorni di lavoro e di conseguenza denaro. Lo costringe a pagare tutto o buona parte dei medicinali che gli vengono prescritti dal medico di base o dallo specialista. Deve attendere oltre un anno per poter effettuare analisi diagnostiche che, se fossero fatte in tempo utile, gli avrebbero evitato di stare male, di doversi assentare dal lavoro, di dover acquistare farmaci, di dover attendere troppo per giungere poi alla fine – il fatidico giorno dell'indagine diagnostico – in condizioni molto peggiorate di salute rispetto all'inizio dei primi sintomi.

Chi ha guadagnato nel frattempo in tutto questo bailamme? Lo Stato, che oltre a non erogare soluzioni economiche, si appropria in ogni caso si tasse ed imposte generate anche quando un lavoratore è in malattia. Le case farmaceutiche. Che durante tutto il lungo periodo di attesa per poter accedere alle indagini diagnostiche, ha venduto fiumi di medicine che spesso, non sono nemmeno le più indicate per il malato in questione, che scopre poi tardi che se fosse stato sostenuto fin dall'inizio, potendo accedere subito alle indagini e di conseguenza potendosi curare adeguatamente, oggi potrebbe essere un individuo…Sano.

Se a tutto ciò, uniamo poi lo scandaloso andamento delle unità sanitarie sia pubbliche che private a livello di gestione economica, ecco che si definisce un cerchio. Che sa di malattia cronica. Di Sistema.

Un sistema malato, si ciba di persone malate. O quanto meno malconce. Il più possibile. Si tiene la gente ad un livello medio di sanità, senza dare troppo gas all'acceleratore altrimenti si perderebbero miliardi e miliardi di introiti attraverso le cure farmacologiche.

Il fatto peraltro che, a causa dei buchi nei bilanci di tutte le strutture italiane, si stiano chiudendo molti padiglioni ospedalieri da Nord a Sud e che lo stesso Ospedale vaticano Agostino Gemelli di Roma sia in agonia di bilancio, la dice lunga su chi, come e perché nella società attuale chi tiene le redini dei giochi necessiti di vittime, malati, disperati, malandati cittadini da tenere in vita per una sorta di sopravvivenza,

Di seguito, alcuni dati che possono esservi utili a completare queste riflessioni.

I numeri della sanità in Italia.

Politiche della salute: sanità, si danno i numeri.

Un documento della Sigma Tau sui dati della "salute".

Creative Commons License
Sanità: l'affare salute by Emilia Urso Anfuso is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License.




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