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Virus del Nilo: sarà la nuova (pseudo) pandemia?

Virus del Nilo: sarà la nuova (pseudo) pandemia?
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 13/09/2012

Mi sono chiesta cosa si sarebbero inventate di nuovo le lobby farmaceutiche internazionali, dopo che il giochetto influenza pandemica gli è sfuggito di mano sotto i colpi durissimi di campagne di Informazione che hanno sortito l'effetto non solo di ridimensionare il fenomeno, ma anche di scoperchiare il pentolone dello scandalo che ha visto persino mettere sotto inchiesta L'OMS per aver fornito dati gonfiati sulle "influenze pandemiche" degli ultimi anni.

Mucca pazza, influenza aviaria, H1N1… Tutti ricordiamo molto bene gli eventi legati a queste influenze che, nelle intenzioni di chi produce e vende i vaccini, dovevano in pratica spargere terrore planetario e la corsa all'acquisto delle "cure".

Molti in effetti coloro che non hanno perso tempo a farsi inoculare vaccini che, nella migliore delle ipotesi, contenevano una quantità minima di principio attivo attivato poi dallo squalene, elemento che – già presente in piccole quantità nell'organismo umano, serve si ad attivare il principio attivo, ma di cui ancor oggi, non si conoscono gli effetti della somministrazione nell'organismo umano.

Sta di fatto – è bene ricordarlo – che nazioni come la Polonia ad esempio, misero un veto totale all'acquisto dei vaccini. E che in nazioni come la Germania invece, ci fu lo scandalo dei doppi vaccini: quelli che non contengono squalene, dedicati esclusivamente alla dirigenza del paese ed ai componenti degli eserciti, e quelli addizionati. Ovviamente venduti alla massa.

Le industrie farmaceutiche si sa, come ho già avuto modo di scrivere in molti miei articoli sulla sanità, fondano il loro business su un ampio numero di clientela malata a livello mondiale. Inoculare nella mente dei cittadini del mondo, oltre ai vaccini, l'idea di come sia assolutamente necessario vaccinarsi, è una componente stessa del business.

Come si sa, il flop arrivò. I numeri delle famose pandemie furono sempre molto al di sotto addirittura di quelli legati alle vittime annuali delle normali influenze stagionali. Dell'inchiesta che vide protagonista l'OMS non si seppe più nulla ed il capitolo ormai annoso delle famigerate pseudo pandemie pareva concluso.

Ma come può una delle più potenti lobby del mondo cedere il passo ad un business così goloso? Non può, infatti, perché è parte integrante della sua esistenza e sussistenza creare persino falsi indicatori di pericolosità al solo fine di produrre enormi quantità di farmaci da vendere su larghissima scala o addirittura – come appunto nel caso delle pandemie influenzali – trovare il modo di vendere enormi stock di prodotti rimasti invenduti nei magazzini di mezzo pianeta.

Così, ecco affacciarsi alle cronache, il "virus del Nilo" . Non una novità in fatto di virus, giacché in effetti se ne parla al livello internazionale già da anni, anche se con obbiettivamente scarsi numeri affinché possa esser stato ancora considerato un virus killer e potenzialmente in via di sviluppo.

Oltretutto, attenzione: perché sono milioni – anche in Italia – quei cittadini che sono ad esempio allergici alla semplice puntura di una zanzara comune e che di conseguenza potrebbero addirittura morirne. Ma questo non fa delle zanzare comuni lo spauracchio orribile da temere ad ogni costo e per cui correre a trovare una qualche cura che sconfigga il male.

Occhio quindi, a non cadere nel panico. Perché il Virus del Nilo, può essere si temibile, ma come ogni altra possibile eventualità che fa parte della vita di ognuno.

Che ci piaccia o meno, siamo tutti – indistintamente – vittime del processo di espansione industriale farmaceutica, e coloro che lavorano nel settore, alacremente creano quotidianamente i presupposti per far si che l'obbiettivo finale delle aziende venga sempre onorato: vendere, vendere, vendere. Poiché però, non stiamo parlando di mentine e nemmeno di piadina romagnola, è bene non perdere la trebisonda ogni qual volta veniamo chiamati addirittura su scala mondiale, ad assumere farmaci senza avere garanzia totale di trasparenza e chiarezza.

Un esempio per tutti: è stato confermato recentemente a livello mondiale, di come la chemioterapia possa addirittura rendere inattaccabili le patologie tumorali che dovrebbe invece tentare di curare. Il dubbio è sempre aleggiato. Ma averne la conferma dagli organi scientifici, se da un lato è cosa buona e giusta, dall'altro fa rizzare i capelli in testa se pensiamo a quante vittime la chemioterapia possa aver prodotto.

L'ignoranza sulle tematiche mediche e sanitarie che incombe sulla cittadinanza mondiale, non deve far perdere il sacrosanto diritto all'informazione ed alla riflessione. Se è pur vero che è grazie alle industrie farmaceutiche internazionale ed ai loro laboratori di ricerca che molte terribili malattie sono state negli anni debellate, non bisogna confondere la ricerca e lo sviluppo scientifico col comparto prettamente economico delle stesse industrie che, altrimenti – se si basassero esclusivamente sul criterio di ricerca e sviluppo – non sarebbero più classificate come industrie ma come enti benefattori dell'umanità senza scopi di lucro.

Lucrare sulla salute peraltro, è cosa molto facile, perché la salute è il fondamento primario di ogni singolo essere umano presente sul nostro pianeta, sia esso un cittadino occidentale sia esso un componente di qualche lontano villaggio di qualche atollo sconosciuto.

Così, attenzione all'eventualità – già poco remota – che a breve ci si trovi a dover decidere se vaccinarsi o meno per scongiurare la nuova pandemia, stavolta tutta egizia, che potrebbe rimettere in breve tempo in discussione tutto ciò che ormai ci appariva chiaro sul megagalattico affare pandemie.

In effetti – dati alla mano – di pandemico relativamente al virus egizio fin qui non appare esser mai accaduto nulla. Tutto può sempre accadere, ovviamente. Ma prima di correre a farsi inoculare vaccini di cui non conosciamo le componenti, l'affidabilità, le reazioni secondarie, cerchiamo di informarci adeguatamente in maniera da poter decidere scientemente e con la libertà totale di opinione, se vaccinarci o meno, ricordando peraltro che proprio durante la pandemia denominata H1N1, si parlò frequentemente negli ambienti istituzionali di eventuali vaccinazioni obbligatorie di massa. La nostra Costituzione, si sappia, ci rende ancor oggi liberi di decidere quali cure assumere e se assumerle.

Ser non saremo noi stessi ad essere in grado di comprendere se e quando qualcosa ci è nemico, saremo sempre vittime semmai di noi stessi. Prevenzione, cura, attenzione alla salute si. Ma che sia reale e mai indotta per motivi economici che nulla hanno a che fare con la sicurezza di vita mondiale.

A questo link, i miei articoli pubblicati nel tempo sull'affare pandemia e vaccini
Qui invece, trovate i miei articoli pubblicati sull'H1N1

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