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Almeno, non chiamiamola più 'politica'…

Almeno, non chiamiamola più 'politica'…
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 20/04/2013

 
(Video: storia del sindacalista Luciano Lama)
Non so davvero cos'altro possa compiere contro il concetto stesso di politica il mondo della "politica". Continuiamo – nonostante tutto – a utilizzare termini impropri, per un mondo che impropriamente si è appropriato solo della parte conveniente di una categoria che da troppo tempo non rappresenta nulla per il Paese, se non le ambigue conseguenze che ne ricava.

Questo non è un articolo di polemica, ma di attenta riflessione. Vorrei poter con tutti voi lettori, riflettere su alcuni punti che a mio parere sono fondamentali per – almeno – tentare insieme di "sfruttare" questo terribile momento (e si spera che sia un "momento") di schizofrenia che ormai – è palese – ha del tutto pervaso i cosiddetti "palazzi" e i loro più assidui "inquilini": quelli che ancor oggi, nonostante tutto, chiamiamo appunto "politici".

Questi signori, ci stanno dando l'ultima prova tangibile di come di politica nel nostro pese non solo non si parli ma assolutamente, non se ne faccia,

Bisogna assolutamente uscire dal giogo perverso di convinzioni assai comuni per cui in molti credano che ciò cui stiamo assistendo – e non da oggi – possa ancora esser chiamata "Politica".

Il giogo perverso è lampante: solo chi non ha mai davvero attivato occhi, orecchie e cervello contemporaneamente, può dire e pensare che in Italia vi sia ancora una pallida parvenza di organizzazione politica.

Innanzitutto: Politica è cosa assai più semplice i come perversamente ed ambiguamente si vuol far credere alla popolazione.

Non servono "statisti d'alto rango" – infatti, dove sono, non certo in Parlamento… - ma, prima di tutto, oltre ad una preparazione Cultura di livello, la capacità e la volontà di lavorare per il ruolo che viene delegato a tizio e caio in qualche modo dalla cittadinanza (in qualche modo, si: o pensate ancora che il Porcellum dia ai cittadini libertà di scelta?) proprio per far si che chi viene "eletto" possa e debba procedere nel compito a lui/lei delegato: organizzare, gestire, proporre, creare una serie infinita di soluzioni atte ad un solo scopo: il bene del Paese.

E sapete nella realtà cosa significa "il bene del Paese"? Che c'è un territorio – la Nazione – abitato da un tot numero di cittadini – la popolazione – che, non potendo globalmente auto gestirsi (ma ci sono casi in cui ciò è accaduto e con risultati eccezionali) negli ambiti puramente gestionali e quindi economici e sociali, necessita di qualcuno che possa farlo in nome e per conto della popolazione.

E' solo a questo punto, ed è solamente per questa ragione che, come terzo criterio, dovrebbe apparire il mondo politico con tutti i suoi apparati e personaggi. Punto.

In Italia invece, da decenni, avviene l'opposto in tutti i sensi e in tutti i campi.

Per un oscuro gioco avallato da quasi tutta la cittadinanza, prima di tutto vengono i "politici" - che politici davvero non lo sono più da che abbiamo tutti scoperto che stanno li in maniera imperitura solo per abbindolare costantemente la popolazione in una tormentosa campagna elettorale perenne - poi semmai vengono i cittadini, ma solo per prenderli in considerazione come elementi da sfruttare alla bisogna ed in ultima analisi, vengono le necessità - che sarebbero il fondamento di tutta l'attività politica interna – generali e quotidiani e che si chiamano: lavoro, sostegno, diritti, economia in sviluppo, servizi di ogni genere.

E' tutto ribaltato. E gli è stato concesso – a questi "grandi statisti e signori della politica" di giungere a questo. Tutti, nessuno escluso.

Non mi si venga ancora a parlare di "colori politici" di "ideali" di destra e sinistra e centro.

I partiti politici, come scrivo da anni, erano solo una costruzione che doveva servire a costringere i cittadini a credere in qualcosa.

Un esempio concreto: il disfacimento della "Sinistra" in Italia. Non si poteva certo, da un giorno all'altro, dire alla gente: "Ok: sappiate che da oggi, abbiamo cancellato il concetto di Sinistra. Fatevene una ragione". No, non è così che fanno. Non è questo il metodo. Avremmo allora davvero avuto la rivoluzione.

La Sinistra – o qualsiasi altra cosa e concetto – si abbattono pian piano . Col beneplacito di tutti i componenti del cosiddetto "mondo politico".

A guardare Bersani, ieri come oggi, a me viene da dire solo una cosa: "ha avuto una unica capacità, enorme: fare l'uomo "immagine" per anni. L'uomo immagine di una sinistra in pieno procedimento di distruzione.

Giunto il momento – ed è arrivato quel momento – ecco che Bersani (che non serve più a nulla ora che è evidente spero a tutti che in Italia è in atto un ritorno al mono partito di Destra) esce da una scena in cui non è mai entrato.

E accade in un momento topico : l'Italia senza governo e senza Presidente della Repubblica. Quale momento migliore per dare l'atto finale scenico a ciò che ho appena descritto?

E tornando al tema principale di questo articolo: è chiaro a tutti ora, di come la politica in Italia non esista? E' solo un gioco al potere. Una serie di accordi. Tu mi lasci libero (…) io cancello il tuo dossier… Qualcosa del genere.

La gente arriva a suicidarsi, la povertà dilaga, il risparmio è fortemente intaccato.

Loro imperterriti, giocano il loro solo e unico ruolo : quello degli imperterriti "potenti" che altro non fanno se non i loro accordi, ormai – tragicamente per noi – alla luce del sole.

Hanno fatto di tutto per far perdere il lavoro a milioni di cittadini italiani : a suon di Leggi a sostegno delle Imprese che non vedevano l'ora di poter gettare in mezzo alla strada padri e madri di famiglia. Ne conoscete qualcuno che abbia mai davvero voluto fortemente una legge che sostenesse il diritto al lavoro…?

Hanno fatto in modo che i "fortunati" lavoratori, giungessero oggi a lavorare – in pratica – per lo Stato, per oltre sei mesi l'anno. I dati sulla pressione fiscale sugli stipendi ma anche sulle pensioni, sono la contro prova.

Hanno tolto il diritto alle cure sanitarie , e questa è l'infamia peggiore che potessero mettere in atto. La sanità privata messa nella condizione di potersi mantenere "grazie" alle convenzioni è una delle "ciliegine". Ma non possiamo dimenticare i tickets – che oggi si scopre costare più – per moltissime prestazioni – nella sanità pubblica che in quella privata. O quelli che chiamano "sprechi" che continuano a passarsi di mano di presidenza della regione in presidenza.

Vogliamo parlare di credito alle imprese o – peggio – ai privati cittadini? Legiferare per sostenere solo le banche non mi sembra un metodo per far si che noi si possa dire che questa è "politica"

Continuando : qualcuno ha mai sciolto alcuni di questi dubbi legiferando ad esempio per contrastare davvero la corruzione nel nostro paese o per garantire un minimo salariale a coloro che non hanno introiti e sono in età lavorativa?

Vogliamo parlare delle Leggi sempre più vessatorie create di governo in governo per far si che Equitalia avesse poteri di vita e di morte su tutti i contribuenti…

Io invece, ricordo il sussidio per i disoccupati , il paniere (qualcuno lo ricorderà: si mantenevano bassi i prezzi di alcuni articoli considerati fondamentali. L'olio, il latte, la pasta. Persino le sigarette: c'erano le famose "Nazionali" che avevano un prezzo – appunto – popolare)

La scala mobile : quel meccanismo che indicizzava in maniera del tutto automatica, gli stipendi con il fluttuare del costo della vita. Così se aumentavano i prezzi, di conseguenza aumentavano i salari… Era un'idea geniale messa in atto dall'allora segretar4io della CGL Luciano Lama. Sapete chi la abrogò in una manciatina di anni? Bettino Craxi e Giuliano Amato, uno dei candidati proposti in queste ore alla Presidenza della Repubblica.

Quando fu abrogata la scala mobile, dissero che alimentava l'inflazione. Non era vero.

Alla fine di questo articolo, troverete il "protocollo d'intesa" attraverso il quale il governo e le parti sociali decisero di togliere capacità di acquisto ai cittadini…

Non so cosa accadrà in Italia di ciò che già non sia accaduto ai danni della popolazione . Anche se dobbiamo sempre ricordare una cosa: la popolazione italiana è in qualche modo co autore di tutto questo.

Per decenni si è consentito a costoro di assumere potere anziché responsabilità verso i cittadini. Osservare come questo lassismo abbia poi fatto il resto è sotto gli occhi di tutti noi.

Almeno, non chiamiamola "politica" per favore…
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Almeno, non chiamiamola più "politica" by Emilia Urso Anfuso is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License.
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Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz



Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
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