Conclusa l'operazione "case fantasma" realizzata dall'Agenzia delle entrate e dal Dipartimento finanze del Tesoro. A 1,2 milioni di immobili è stata attribuita una rendita catastale di oltre 825 milioni di euro.
La tragedia più recente è quella che purtroppo dobbiamo raccontare anche oggi e segue a quella di ieri e di ieri l'altro e di troppo tempo ancora: il barcone era partito forse dalle Costre libiche. Da una prima ricostruzione, sarebbe prima naufragato e poi andato in fiamme
Tragedia sfiorata ieri in una chiesa adiacente ad una casa di riposo per anziani a Lido di Venezia. Verso le 14.00, il tetto della chiesa è venuto giù, per fortuna al momento del crollo non c’era nessuno nell'edificio.
Si sono fatti più chiare le sequenze del tragico naufragio dei 160 immigrati tutti eritrei e approdati sulle coste siciliane. Il bilancio parla di 13 morti, alcuni feriti, tra cui uno grave, che è stato investito da un’auto pirata mentre tentava di fuggire dalla spiaggia.
Si al braccialetto elettronico per gli stalker, anche se l’emendamento è molto più ampio, visto che apre a tutti gli accessori elettronici che possano tutelare le donne in pericolo.
Dovrebbero essere ossa umane quelle ritrovate questa mattina dai sub che si sono immersi proprio alla ricerca dei corpi delle due vittime ancora date per disperse, Russel Rebello e Maria Grazia Trecarichi che erano a bordo della Costa Concordia
I ripetuti sequestri patrimoniali realizzati negli ultimi anni fino a quat'ultimo appena realizzato dalla DIA coordinata dal Colonnello Giuseppe D'Agata, danno un colpo di grazia notevole al supe rlatitante che può contare sempre meno su un patrimonio sempre più assottigliato.
La sera del 23 settembre, Siani era appena andato via dalla redazione. Era agitato, aveva ricevuto delle informazioni importanti, tanto da confidare che avrebbe potuto scrivere un libro contenente tutte quelle notizie. Ma l'articolo che lo aveva condannato a morte è quello che Siani aveva scritto il 10 giugno 1985 in cui rivelava che l'arresto del boss Valentino Gionta era avvenuto dopo una soffiata del clan alleato, quello dei Nuvoletta.
Le avevano asportato - con successo - un piccolo tumore alla testa nell'aprile del 2008 al Besta di Milano.Ma la donna in questi anni ha continuato a soffrire di disturbi inspiegabili.
La Reggiani, tramite il suo avvocato Danilo Buongiorno, aveva chiesto di essere affidata ai servizi sociali per poter scontare fuori dal carcere i restanti anni della pena. Il giudice di sorveglianza, invece, ha disposto la sospensione della pena